Investire in materie prime
Aggirandosi per il web è facile imbattersi in annunci che invitano a fare trading con le materie prime comprando o vendendo contratti sul prezzo del grano o del caffè o acquistare oro ed argento.
Ma che tipo di investimenti sono? Quali sono i benefici ed i rischi? Che accorgimenti bisogna avere?
Innanzitutto è bene chiarire che la scelta di investire nelle materie prime è sempre stata considerata una delle migliori alternative al più tradizionale investimento in azioni o sul mercato forex. Le cosiddette materie prime sono tutti quei materiali e prodotti che vengono utilizzati per fabbricare e produrre altre tipologie di beni. Storicamente si tratta di strumenti di investimento molto complessi e con importi minimi al di fuori della portata di un piccolo – medio risparmiatore. In anni relativamente recenti si sono diffusi gli Exchange Traded Commodities (ETC), titoli ibridi emessi da società Special Purpose Vehicle (SPV) a fronte dell’investimento diretto in materie prime o in contratti derivati sulle materie prime.
Il prezzo degli ETC è pertanto legato direttamente o indirettamente all’andamento del sottostante, esattamente come il prezzo degli ETF è legato al valore dell’indice a cui fanno riferimento. Sono ibridi perché, investendo su merci o panieri di merci, non sono identificabili per ciò che riguarda l’armonizzazione. Gli ETC assicurano un semplice ed immediato accesso ad una vasta gamma di materie prime e sono quotati nelle più importanti borse europee ma, differenza di altri ETF, non distribuiscono dividendi.
Vengono scambiati in Borsa, come qualsiasi azione o obbligazione, e comportano importi d’investimento molto bassi ma vi sono, ovviamente, dei rischi. Tra i fattori di rischio vi sono la possibilità che il prezzo dell’ETC scenda intaccando il capitale, il rischio di cambio e la probabilità che la quotazione dell’ETC non segua il prezzo corrente della materia prima se collegata a contratti su prezzi futuri (futures). L’andamento dei prezzi delle materie prime è inoltre caratterizzato da elevata volatilità. Il che significa potenziali rischi ma anche opportunità di guadagni importanti anche in un periodo relativamente breve.
Tra le materie prime preferite dagli investitori vi sono petrolio, oro ed argento ma le opportunità ed i mercati di investimento sono molteplici. Una delle caratteristiche di questi strumenti è il loro andamento indipendente, non strettamente legato a quello dei mercati azionari ed obbligazionari. Ciò permette quindi di ridurre il rischio complessivo di un portafoglio, inserendo con attenzione qualche commodity. E’ però importante capire su cosa stiamo investendo: dietro ad ogni materia prima ci sono complessi meccanismi di domanda e offerta ed importanti corollari di variabili che possono influenzarne l’andamento sul mercato. Acquistare un ETC limitandosi a vederlo semplicemente come un indice che sale e scende equivale a giocare d’azzardo.
L’investimento in materie prime è quindi consigliabile soprattutto in un’ottica di diversificazione del proprio portafoglio d’investimento: per investire in titoli legati alle materie prime è possibile affidarsi a strumenti più sicuri, come i fondi flessibili che includono questa asset class, gestiti da professionisti e con un occhio attento dalla diversificazione. Sicuramente è bene evitare di sperare di arricchirsi vendendo e comprando strumenti che non si capiscono.