Forex, la sterlina e la Brexit: previsioni davvero così negative?
La Brexit è il tema dominante anche in ambito Forex: come reagirà la sterlina alle trattative per l’uscita dall’Unione Europea? Le stime degli analisti sono tutte tendenti al negativo ma la moneta britannica è destinata davvero a mesi di inferno o riuscirà a resistere e smentire l’aurea di scetticismo che la circonda? In realtà finora le cose non sono andate poi così male per la sterlina: nei primi tre mesi del 2017 ha recuperato nei confronti del dollaro, cosa che non accadeva dal 2015. Così BlackRock guarda con ottimismo al futuro e dice di puntare sul rialzo, anche perché l’economia britannica continua la sua marcia spedita e non ci sono segnali di frenata.
Non è da meno Morgan Stanley che giudica eccessivo il pessimismo che circonda la valuta britannica. Il consiglio è di valutare la possibilità di investire in posizioni rialziste della sterlina, considerando che i rischi connessi alla Brexit sono già stati assorbiti dal mercato. Anzi, per Morgan Stanley la sterlina entro il 2018 arriverà a 1,45 contro il dollaro, dopo aver chiuso il 2017 a 1,28.
Non si discosta da queste previsioni anche UBS Wealth Management: il consiglio dato ai propri clienti è di non farsi prendere dal panico e restare posizionati sulla sterlina. UBS parla di un target price a 1,36 dollari entro dodici mesi.
Allora tutto roseo per la moneta britannica? Beh, non è proprio così. Occorre sempre andarci con i piedi di piombo con gli investimenti sulla sterlina, anche perché i negoziati tra Regno Unito e Unione Europea si preannunciano tutt’altro che semplici. Le trattative vivranno momenti complicati e non sono esclusi scontri anche duri, ecco perché il mercato vivrà fasi alterne e un’indecisione che potrebbe avere conseguenze negative, almeno nel breve periodo sulla sterlina. Quindi no al pessimismo nei confronti della moneta britannica, ma neanche eccessivo entusiasmo.