Forex outlook: l’anno che verrà

Andiamo dritto al sodo: secondo gli analisti nel 2023 aumenterà la volatilità. Bisognerà capire se il recente calo del Dollaro si trasformerà in un nuovo trend ribassista o se i fattori che lo hanno spinto ai massimi nel 2021 potranno tornare ad intervenire. Ma vediamo i diversi scenari nel dettaglio.

Scenari e variabili politico economiche

La coppia più liquida, EUR/USD, ha rappresentato un fattore determinante per l’andamento delle valute globali nel 2022. E’ possibile esaminare una serie di possibili andamenti nel 2023 per questa coppia. Passiamo da uno scenario dove EUR/USD potrebbe essere più vicino a 1,20 ad uno scenario in cui potrebbe essere scambiato a 0,80. Le variabili sono diverse. Innanzitutto l’aggressività della Fed nell’alzare i tassi ma anche la questione ucraina, la crisi energetica e l’eventuale ruolo dell’Europa in questo contesto. D’altra parte abbiamo la Cina, il suo complesso network di interazioni e la sua politica interna. Infine teniamo in debito conto anche il clima di rischio di mercato globale. ING stima che la Fed porterà i tassi al 5,00% all’inizio del 2023 e che vi saranno quattro trimestri di recessione in Germania dato l’aumento dei prezzi dell’energia. Anche la crescita cinese sarà relativamente debole all’interno di un contesto azionario difficile. Una situazione del genere porterà, inevitabilmente, a livelli più bassi di EUR/USD. Una coppia che avrà probabilmente il compito di dare il ritmo alle valute europee in generale. Si prevede una sovraperformance del franco svizzero ed una performance deludente della sterlina. Le valute scandinave potrebbero continuare a lottare con l’alta volatilità. D’altra parte potrebbe configurarsi la possibilità di rivalutare positivamente il fiorino ungherese e di constatare la vulnerabilità della corona ceca e del leu rumeno.

Volatilità

Come abbiamo detto gli analisti ci prospettano un outlook che vede i mercati Forex più volatili.  Infatti non sembrano esserci le condizioni per un trend netto del dollaro e l’inasprimento delle condizioni finanziarie da parte delle banche centrali, attraverso l’aumento dei tassi e la riduzione dei bilanci, non farà altro che aumentare i problemi di liquidità già presenti. La volatilità rimarrà quindi elevata. L’indebolimento dell’attività globale e la bassa crescita del volume degli scambi commerciali probabilmente limiteranno i guadagni delle valute ” pro-cicliche” nel 2023. La coppia EUR/USD quindi potrebbe chiudere l’anno vicino a 1,00. In funzione dei rendimenti dei Treasury decennali statunitensi al 2,75% per la fine dell’anno molto probabilmente USD/JPY potrà essere scambiato a 130 o meno.

Commodity

L’incertezza dello scenario economico cinese lascia molti dubbi sul futuro del dollaro australiano e neozelandese. Probabilmente il favorito sarà il dollaro canadese, anche se la correzione del mercato immobiliare in Canada rappresenta un rischio importante. Lo stesso USD/CNY potrebbe faticare a sostenere un movimento al di sotto di 7,00.

Come devo muovermi?

Difficile indicare una direzione in maniera netta e sicura: le incertezze sono molte. Per orientarsi al meglio, tuttavia, vi consigliamo di osservare con attenzione il comportamento della Federal Reserve. Si tratta dell’attore economico più grande del mondo e comprendere se la Fed stia allentando o inasprendo la politica monetaria rappresenta la migliore guida per fare previsioni attendibili per il 2023 che, non abbiamo dubbi, sarà un anno difficile da interpretare sui mercati valutari.