Pensa positivo ed abbatti gli ostacoli

Spesso i trader hanno a che fare con pensieri negativi, in grado di mettere a rischio la propria propensione al successo. Pensieri che s’impossessano della mente e li costringono ad assumere atteggiamenti insensati e controproducenti.

Liberate la mente dai pensieri pessimisti. Riducete lo stress e correggete tutti quegli atteggiamenti negativi che vi stanno sbarrando la strada verso il successo. In questo breve articolo vi aiuteremo a scovare le principali insidie che non vi permettono di impostare al meglio la vostra attività di trader e vi aiuteremo a capire come disinnescare alcuni circoli viziosi assolutamente controproducenti e perdenti.

  1. L’insicurezza: si tratta di un demone insidioso. Nonostante i numerosi grafici, le analisi ed i pattern assolutamente perfetti, il trader tentenna, rimanda la decisione, modifica continuamente il time frame del grafico… Un pensiero opprimente ed ossessivo che possiamo sconfiggere (o quantomeno provare a farlo) con una semplice (ma essenziale) considerazione. L’insicurezza, a prescindere dalla realtà contingente, è assolutamente fisiologica. La paura è un meccanismo di difesa: tuttavia è inutile cercare la sicurezza matematica per eseguire una determinata azione. Nel trading è necessario accettare il rischio, perché è proprio il rischio che vi permetterà di guadagnare. Nel trading il rischio non va eliminato ma gestito! Create ed adottate una strategia ben precisa, da seguire senza discrezionalità. Se non riuscite a farlo forse dovreste riconsiderare la vostra predisposizione (emotiva) per il trading online.
  2. L’arroganza: pericolosa quanto l’insicurezza. Qui non parliamo di un’ossessione per il controllo ma di un’attitudine alla sicumera che rende impavidi e convinti di sapere e potere controllare ogni situazione. Come abbiamo detto, l’incontrollabilità è insita ai meccanismi del trading online. Voler controllare maniacalmente tutto è assurdo, così come lo è convincersi di sapersi districare abilmente in qualsiasi situazione del mercato. Secondo alcune stime, più della metà dei trader cade proprio in questo tranello, sovrastimando le proprie competenze. Così facendo si rischia di operare in maniera inconsapevole, sulla base di stime ed analisi frettolose e superficiali o (peggio!) unicamente sulla base del proprio istinto! Per evitare queste subdola trappola (da sicurezza a sicumera il passo è breve!) è necessario evitare di operare in maniera arbitraria: con l’ausilio di analisi realistiche dei propri mezzi e possibilità, ed un profondo esame sui primi trade perdenti.
  3. La paura: spesso accompagna l’insicurezza ma si rivela anche peggiore dell’esitazione. La paura genera paralisi, col rischio di perdere numerose buone occasioni o commettere errori irreparabili a seguito di azioni poco lucide o inefficaci. Per sconfiggere la paura è necessario armarsi di pazienza, abbassando drasticamente l’importo degli investimenti, almeno finché la paura permane, per poi aumentare la posta in gioco gradualmente.
  4. La delusione: il dispiacere e la delusione che accompagnano un trade fallimentare sono assolutamente normali. E’ importante però che queste sensazioni negative non prendano il sopravvento, trasformandosi in sconforto. La delusione non deve assolutamente assumere una dimensione “patologica” che possa condizionare i trade futuri. Si tratta di un vero e proprio “demone”, difficile da scacciare. E’ davvero difficile controllare una sensazione di tristezza ma è necessario che la delusione diventi motivo di analisi e, tuttalpiù, ripensamento; che si trasformi in qualcosa di costruttivo, non distruttivo. Bisogna quindi fare leva sulla forza di volontà: tenere duro, proseguire con il proprio trading system fino a quando non si verificheranno trade vincenti.
  5. La rivalsa: anche questo è un pericoloso tranello che segue una cocente delusione. Simile ad un desiderio di vendetta, il trader che cade in questa trappola vuole, ad ogni costo, la rivincita. Ma si sa, il Mercato non perdona, ha le proprie regole ed i propri input: affrontarlo senza lucidità, con l’ossessione di doversi “vendicare”, forzando la mano ove possibile, è di certo la posizione migliore per prestare il fianco e farsi colpire nuovamente, magari in modo fatale. In questi casi un trader è infatti disposto ad assumere più rischi del dovuto, ignorare i segnali contrari e sovrastimare i segnali positivi, il tutto per recuperare il denaro perso nel modo più veloce possibile. Tuttavia il trading non ha nulla a che fare col gioco d’azzardo e questa sete di vendetta va spenta il prima possibile in modo alternativo. La pazienza, in questi casi, è la migliore arma.
  6. La speranza: ebbene si, anche la speranza può assumere un ruolo ed un’accezione negativa. In primis perché ha a che fare con l’irrazionalità, molto spesso. In secondo luogo perché rischia di degenerare in un atteggiamento nell’insaziabilità, nell’avidità. E come tutti sanno a Wall Street: “i tori fanno i soldi, gli orsi fanno i soldi, i maiali vengono massacrati”. Per fare quindi in modo che la sana speranza non degeneri in un sentimento negativo è necessario ridurre la propria discrezionalità, impedire che la speranza influisca sulle proprie azioni, seguendo il proprio trading system pedissequamente.
  7. L’ignoranza: L’ignoranza in questo settore è assolutamente fuori luogo. E’ una delle principali cause di perdita, in quanto costringe i trader ad intervenire senza gli strumenti necessari in un contesto davvero complesso. Il trading non deve avere nulla a che fare con il gioco d’azzardo. Anzi, l’unico rimedio, è quasi inutile dirlo, è lo studio. L’unica vera grande difficoltà, semmai, è stabilire un percorso di studio, per principianti ed esperti.
  8. La superficialità: una questione molto difficile da risolvere. Nel trading, un atteggiamento superficiale si traduce nella in una verifica non adeguata dei segnali, in una generale indolenza nei confronti dell’analisi tecnica, nella tendenza ad affidarsi con scarsa consapevolezza al trading automatico. Un atteggiamento, insomma, che porta facilmente al disastro in quanto potenzialmente foriera di danni irreparabili. L’unico modo per salvarsi è la consapevolezza di questa debolezza, analizzando le proprie azioni nel modo più lucido possibile in modo da capire come gestire questa attitudine e limitare i danni.