Trump e il dollaro forte: ha ragione?
Le parole di Trump continuano a far discutere nel mondo forex: il presidente degli Stati Uniti in una recente intervista al Wall Stret Journal ha parlato di Dollaro troppo forte e ha spiegato cosa questo posso significare per l’economia a stelle strisce. Secondo il capo della Casa Bianca, infatti, un biglietto verde eccessivamente forte ha conseguenze negative dal punto di vista economico soprattutto perché va a limitare le esportazioni.
Le dichiarazioni di Trump hanno avuto un effetto istantaneo sul mercato valutario con la discesa immediata del dollaro. Ma a questo punto è logico chiedersi se il presidente americano ha davvero ragione: il dollaro è davvero forte? Qual è il suo valore in confronto alle altre monete principali come euro, yen e sterlina? Quest’ultimo è in linea con il fair value, cioè il suo valore corretto?
Partiamo dalla situazione attuale: la politica monetaria della Fed non permette al dollaro di perdere valore. A dispetto di ciò che accade in Europa, Giappone e Regno Unito, la banca centrale americana è l’unica a ridurre gli stimoli portando quindi a una situazione di divergenza politica che non fa altro che rafforzare il dollaro.
Nei confronti della moneta unica europea, lo scambio euro/dollaro è segnalato ancora in discesa. Alla base di tale tendenza c’è la politica protezionistica annunciata da Trump che non fa altro che rafforzare il biglietto verde e la diversa strategia di Fed e Bce: la prima punta ancora a rivedere al rialzo i tassi di interesse, mentre la Bce non ha intenzione di cambiare la politica monetaria. Ci sono poi da tenere in considerazione le elezioni presidenziali in Francia con i rischi che queste comportano per il dollaro. Secondo gli analisti, il valore del dollaro sarebbe corretto, in linea con il fair value a breve termine. Stessi ragionamenti possono essere fatti anche per la sterlina che è alle prese con la Brexit e l’attivazione dell’articolo 50. Questo sta facendo sì che molti capitali escano dal Regno Unito e ciò indebolisce la moneta britannica. Inoltre la BoE ha tagliato il tasso di interesse e potrebbe ripetersi se l’economia non darà segnali di ripresa. Anche in questo caso, analizzando la situazione il valore del dollaro sembra essere quello giusto.
Situazione diversa, invece, nello scambio tra dollaro e yen. In questo caso, infatti, il biglietto verde sembra effettivamente essere sopravalutato. L’intenzione della BoJ di diminuire il valore della propria moneta è frenata dalla situazione internazionale con i crescenti timori e il vedere lo yen come una moneta rifugio. A ciò si aggiunge la volontà di Trump di indebolire il dollaro e quindi lo spazio per una discesa per il cross e quindi si può dire che l’attuale valutazione (108,62) è superiore al fair value.