Non si arresta la corsa al rialzo del prezzo del petrolio

I prezzi del greggio USA hanno toccato i massimi dal 2014 in un mercato che trova sostegno nei tagli alla produzione dell’Opec e di altri Paesi ed in una domanda in buona salute, anche se gli analisti mettono in guardia sulla possibilità di un surriscaldamento.

Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a febbraio sale a quota 63,57, il livello più alto dal 9 dicembre 2014. Intanto, il greggio Brent con consegna a marzo sull’ICE Futures Exchange di Londra va su dello 0,36%, a 68,07 dollari al barile, il massimo dal maggio 2015.

L’American Petroleum Institute ieri ha reso noto che le scorte di greggio sono diminuite di 11,2 milioni di barili nella settimana terminata il 5 gennaio, contro le previsioni di un calo di 3,9 milioni di barili. I trader attendono i dati settimanali sulle scorte di greggio USA della U.S. Energy Information Administration, previsti nel corso della giornata, tra le previsioni di una riduzione di 3,9 milioni di barili. I dati di ieri dell’American Petroleum hanno mostrato una flessione delle scorte settimanali Usa di greggio di 11,2 milioni di barili. L’Energy Information Administration ha alzato le sue previsioni sulla crescita della domanda petrolifera 2018 di 100.000 barili al giorno rispetto alle stime precedenti.

Il prezzo del greggio continua a beneficiare degli sforzi per tagliare la produzione organizzati dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e dalla Russia. I produttori a dicembre hanno deciso di estendere i tagli alla produzione petrolifera fino alla fine del 2018. L’accordo per tagliare la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno è stato siglato lo scorso inverno dall’OPEC, dalla Russia e da altri nove produttori. Il patto sarebbe dovuto scadere nel marzo 2018 ed era già stato prorogato.

Intanto, i future della benzina salgono dello 0,10% a 1,847 dollari al gallone, mentre i future del gas naturale rimbalzano dell’1,85% a 2,977 dollari per milione di BTU. Anche un diffuso e globale rally dei mercati, compreso quello azionario, ha contribuito ad alimentare gli investimenti nei futures sul greggio.