Brexit, i 5 ostacoli da superare

Da ieri è ufficiale: il Regno Unito ha annunciato l’attivazione dell’articolo 50 che sancisce il via ai due anni di trattativa per la Brexit, l’uscita dei britannici dall’Unione Europea. I negoziati si annunciano non certo semplici e, nonostante la dichiarazione della May di voler lavorare in maniera costruttiva con le istituzioni europee, gli ostacoli a che questo possa avverarsi non mancano.

Punto fondamentale è il costo della Brexit: da una parte l’UE chiede al Regno Unito di onorare gli impegni di spesa già esistenti con un totale di 50 miliardi di sterline che i britannici dovrebbero pagare dopo l’uscita. Dall’altro lato, Londra ha già espresso la volontà di rispettare gli impegni presi, anche se al riguardo non mancheranno le discussioni, soprattutto sulla cifra effettiva da sborsare.

Altro ostacolo per una Brexit indolore è rappresentato dal capitolo immigrazione: cittadini Ue possono lavorare e vivere senza ostacoli nel Regno Unito e lo stesso possono fare i cittadini britannici nei Paesi dell’Unione. Ora con l’uscita del Regno Unito potrebbero esserci difficoltà per i 4 milioni di cittadini Ue che vivono a Londra e nelle altre città britanniche, così come per l’1,2 milioni di britannici che vivono nella Ue. Il timore che possa cambiare molto c’è e andrà affrontato durante i negoziati.

Ovviamente aspetto centrale nei due anni di trattative sarà quello legato al commercio: attualmente tra Ue e Regno Unito esiste un accordo di libero scambio cui sarà posto fine con la Brexit. Problema non da poco conto visto che l’Unione è il più grande partner commerciale del Regno. Ovviamente obiettivo britannico nei negoziati per la Brexit è riuscire a strappare un buon accordo, ma non dovesse arrivare si applicherebbero le norme OMC con l’introduzione di blocchi e barriere commerciali.

Poi ci sono le intese da trovare in tre campi fondamentali: finanza, auto e aereo. Londra è uno dei grandi centri finanziari a livello mondiale e si cercherà di conservare la possibilità di accesso delle banche ai mercati Ue per evitare un esodo di massa. Poi bisognerà affrontare il capitolo prezzi del settore automobilistico con l’aumento di costi di importazione e tariffe di spedizione (la maggior parte dei materiali delle auto britanniche sono di origine UE). Infine, problemi voli con il probabile addio dell’Open Skies, l’accordo che regola i voli da e per il Regno Unito.

Ultimo ostacolo per una Brexit indolore è relativo ai confini. Cosa succederà ora che il Regno Unito è fuori dalla Ue? L’ultimo dei problemi – solo in ordine di presentazione – nel difficile negoziato tra Ue e Regno Unito.