Il Piano di accumulo capitale: cos’è e come funziona

Molti risparmiatori, soprattutto vista l’attuale crisi, si stanno chiedendo come investire in sicurezza. In questo contesto, il piano di accumulo capitale potrebbe essere una scelta strategica vincente. Ovviamente vi sono diversi vantaggi nella scelta dei PAC ma anche rischi e costi da sostenere.

Cos’è un piano di accumulo capitale

In sostanza, il Piano di Accumulo del Capitale (PAC) è una soluzione di investimento basata su versamenti periodici. La periodicità dei versamenti consente di mitigare le oscillazioni di mercato. Difatti, incrementando l’investimento di base regolarmente, il risparmio crescerà nel tempo, permettendo all’investitore di raggiungere più velocemente i propri obiettivi finanziari.

In tutta onestà, il piano di accumulo viene spesso definito come una delle strade migliori per il risparmiatore per investire sui mercati finanziari. Questo perché consente di supportare il proprio investimento contenendo i rischi. E’ quindi un’ottima strategia soprattutto per i piccoli investitori che possono trovare troppo rischioso esporsi in modo indipendente ai mercati.

Come funziona un piano di accumulo capitale

Un piano di accumulo permette di investire su un fondo comune o ETF attraverso il pagamento di rate. Ciò avviene attraverso OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), di vari strumenti finanziari. In questo modo l’investitore non deve necessariamente essere in possesso di ingenti capitali.

I piani di accumulo nascono per rivolgersi ad ogni tipo di risparmiatore, soprattutto quelli con scarsa liquidità. Fattore essenziale nell’investimento in un piano di accumulo di capitale è la costanza. Si investe poco ma in modo costante e continuativo.

Il risparmiatore versa quote costanti a scadenza regolare, la durata è stabilita precedentemente nel contratto di sottoscrizione. L’acquisto di strumenti finanziari da parte del fondo varia in base ai versamenti di quota.

Costi e commissioni

Al momento della sottoscrizione spesso è richiesto un versamento a titolo di costo (minimo 3 massimo 12 rate dell’importo concordato). La durata minima di un piano di accumulo è fissata ad un anno. La durata massima può variare in base fondo a cui ci si rivolge con un massimo di 40 anni. La cadenza delle rate dell’investimento è mensile. Tuttavia l’impegno annuo può essere ridotto ad un minor numero di rate (bimestrali, trimestrali quadrimestrali, semestrali) o in un’unica rata annuale.

Nel dettaglio, andiamo ad analizzare che tipologia di costi e commissioni sono applicabili al risparmiatore che decide di aprire un piano di accumulo:

  • costo di sottoscrizione: varia in base al fondo di investimento scelto ed è più alto della media di investimenti simili. Molto spesso le commissioni totali vengono caricate per il 30% al momento della sottoscrizione. La parte restante viene ripartita per le rate dei versamenti concordati.
  • costo di chiusura anticipata: nel caso in cui vogliate chiudere anticipatamente l’investimento le spese da sostenere sono decisamente penalizzanti. Inoltre sono costi per lo più evitabili se al momento dell’apertura del proprio piano si è valutata con attenzione la propria disponibilità e provveduto a creare un proprio fondo per le emergenze.
  • spese di gestione: come ogni fondo di investimento gestito
  • diritti fissi: un costo che viene trattenuto sull’importo di ogni singola rata.

Vantaggi

  • flessibilità – il risparmiatore al momento della sottoscrizione può decidere importo, cadenza delle rate e durata dell’investimento
  • piccole rate
  • rischio stagionalità abbattuto – grazie ad una cadenza regolare nei versamenti delle rate è possibile eliminare la stagionalità e fluttuazioni improvvise sui mercati.
  • risparmio costante – attraverso il piano di accumulo si rende l’investimento automatizzato e costante, abbattendo il rischio di spendere i propri risparmi in un modo sbagliato

Rischi

Tuttavia, il piano di accumulo non è immune a svantaggi e rischi di mercato:

  • costi alti: costi di gestione e sottoscrizione, diritti fissi che si applicano su ogni rata e spese varie come quelle amministrative e/o postali.
  • commissione di sottoscrizione sbilanciata: spesso viene caricata buona parte del costo al momento della sottoscrizione
  • impatto della durata sul rischio di mercato: spesso si riscontra la problematica per cui, superato il versamento di un certo numero di rate, la media del prezzo finale delle quote acquistate non varia di molto, esponendo maggiormente al rischio