Guida ai broker non ESMA per il trading all’estero

L’ESMA è l’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati, un organismo UE (con sede a Parigi) che dal 2011 ha il compito di sorvegliare il mercato finanziario europeo.

Tutti i broker operanti sul territorio europeo devono superare i controlli dell’ESMA ma esistono molti broker “non ESMA”, i quali hanno sedi extra europee e tramite i quali è possibile effettuare investimenti su borse estere. Tali broker, anche se non vengono valutati dall’ESMA, sono in ogni caso controllati e certificati da altri organismi di vigilanza extra europei.

Vorresti trovare un buon broker “non ESMA” che ti permetta di investire senza i limiti imposti dall’European Security and Markets Authority? Bene, questa piccola guida allora fa al caso tuo.

Investire su borse estere può risultare infatti molto vantaggioso: prima di tutto per via dei costi di servizio i quali, solitamente, sono inferiori dato che spesso non vengono richieste commissioni. In più i broker ESMA hanno un tasso di leva finanziario massimo fissato a 30:1, mentre sui mercati esteri tali tassi raggiungono valori molto più alti. Il ricorso ad un broker non ESMA permette inoltre di operare su di un mercato estremamente più ampio, sfruttando i diversi orari di apertura e chiusura dei mercati ottenendo un maggiore tempo di negoziazione. Infine, utilizzare broker esteri non soggetti alle normative ESMA permette di poter investire in azioni (opzioni) binarie strumento finanziario vietato sul mercato europeo, che offre possibilità di guadagni molto veloci.

La questione è relativamente complessa dato che quando ci si muove su mercati che non sono europei, vengono ovviamente meno gran parte (se non tutte) delle tutele che possono offrirci i broker MiFID. Ovviamente non si tratta di una scelta operabile a “cuor leggero” ed è per questo che, prima di qualsiasi decisione, è bene informarsi in maniera approfondita e completa in modo da poter scegliere una piattaforma affidabile per fare trading online attraverso i CFD (contratti per differenza) senza le restrizioni imposte in Europa dall’ESMA.

Tra le limitazioni più importanti (molte delle quali introdotte a partire dall’Agosto 2018) troviamo:

  1. Limitazione consistente della leva finanziaria
  2. Chiusura del margine al 50% per ogni tipo di conto
  3. Protezione obbligatoria per il saldo negativo per ogni conto trading
  4. Divieto di offrire bonus e incentivi sia ai nuovi clienti che a quelli che hanno invece già un conto

Per il Forex limite massimo di leva è fissato a 1:30, contro 1 a 500 che veniva offerto dal grosso dei broker a livello mondiale e su “valute esotiche” è addirittura presente un limite più basso (1:20). Per le Materie prime diverse dall’oro e per gli indici azionari non primari ci sono invece limiti di leva fissati a 1:10 mentre per  i titoli azionari e tutte le altre equity non citate espressamente, il limite è fissato a 1:5. Limite ancora più basso per le criptovalute, fissato da 1:2.

E’ quindi ovvio che siano molti i trader interessati a superare queste limitazioni decidendo di operare con un broker non ESMA. Tuttavia vi sono diversi criteri dei quali bisogna tener conto prima di scegliere un qualunque broker non ESMA. Ovvero:

  • Affidabilità: Sembrerebbe ovvio ma è senza dubbio il primo criterio del quale bisogna tenere conto. Non servirebbe infatti a nulla sottrarsi alle limitazioni ESMA per poi finire nelle mani di un truffatore rischiando di perdere capitali od operare sui mercati con piattaforme non adeguate.
  • Asset disponibili: La prima caratteristica di un portafoglio vincente è la differenziazione ed è quindi necessario affidarsi ad un broker in grado di offrire diversi tipi di asset e di listini
  • Costi di commissione: I costi di commissione sono estremamente importanti: sarà quindi utile  avere a disposizione un broker in grado di offrire commissioni basse e spread tra buy e sell ridotti ai minimi termini. Ogni euro speso in commissioni è un euro che viene sottratto al proprio potenziale profitto!
  • Autorizzazioni: A livello mondiale, come sappiamo, non esiste solo la MiFID. Tutte le economie sviluppate hanno enti di controllo e vigilanza sui mercati che si occupano di certificare anche broker e piattaforme di investimento. Operando sui mercati esteri tramite i broker non ESMA, è fondamentale utilizzare un broker sottoposto ai controlli di un ente regolatore di competenza serio ed autorevole.

Ricapitolando, i broker non ESMA permettono di investire le proprie finanze in prodotti tramite i quali è possibile massimizzare i propri investimenti, nonostante un livello di rischio maggiore rispetto ai broker europei. Per tali ragioni occorre un discreto livello di esperienza, responsabilità e consapevolezza prima di far ricorso a questi soggetti ed è necessario conoscere adeguatamente il mercato.