Bitcoin in calo: cosa succede?

In molti si stanno chiedendo se non sia arrivato il momento di dire addio alle criptovalute. La più nota delle valute digitali è infatti in crisi: i prezzi e gli scambi scendono in picchiata sulle maggiori piazze mondiali influenzando anche le altre criptovalute. Molte delle startup che avevano scommesso sul Bitcoin e sulle altre criptovalute sono rimaste travolte dall’onda negativa e sono scomparse. Le initial coin offering sono scomparse, privando il settore di un’importante fonte di finanziamento.

Per alcuni è il periodo più buio del Bitcoin nei suoi 10 anni di vita ed anche i sostenitori più convinti della criptovaluta cominciano a dubitare della sua validità: i segnali del crollo dell’interesse nel Bitcoin sono inequivocabili. E l’effetto domino trascina giù tutte le criptovalute, i cui volumi di scambio sulle maggiori piazze americane sono in calo da 15 mesi. Secondo il Wall Street Journal gli investitori non devono far altro che aspettare che questo periodo termini. Il prezzo è sotto i 4.000 dollari, l’80% in meno rispetto al picco di 19.800 dollari di dicembre 2017. Vi sono infatti diversi segnali di tenuta (come il numero di transazioni giornaliere) e perfino qualche timido segnale di crescita (come l’hashrate).

Tuttavia sappiamo bene che non è certo la prima volta che assistiamo a forti oscillazioni nel prezzo delle criptovalute: forse non tutti ricordano che nel 2011 il Bitcoin aveva perso il 95% del suo valore, riuscendo comunque a recuperare. Il suo valore era poi sceso ancora dell’85% tra il 2013 ed il 2015, riuscendo comunque a riprendersi. Sappiamo anche che il mercato ora è nettamente più importante: la crescita in questi anni è stata evidente e questo fattore rende il recupero decisamente più difficile.

Secondo gli esperti finché la criptovaluta non riuscirà a superare il livello chiave dei 4mila dollari la pressione di vendita non farà altro che aumentare. Ovviamente l’incertezza regolamentare contribuisce ad aumentare i dubbi del mercato: la mancanza di regole ha portato gli investitori istituzionali a guardare con sospetto al fenomeno delle criptovalute e questo elemento ne ha scoraggiato l’adozione su ampia scala. Sono in molti a credere che siano numerosi gli investitori che, pian piano, stanno abbandonando Bitcoin, spostando il proprio denaro sulle altcoin intravedendo un maggiore potenziale in alcuni dei token meno importanti. Nelle ultime settimane, in effetti, abbiamo assistito ad importanti crescite di diverse altcoin. Attualmente ci troviamo in quella che gli insider dell’industria amano definire Alt-season.

L’unica elemento privo di ombre del fenomeno “criptovalute” resta, ad oggi, la tecnologia sottostante: la blockchain. Come abbiamo detto più volte la tecnologia blockchain ha un forte potenziale che le permette di poter essere efficacemente utilizzata in molti contesti ed applicazioni più comuni. Tuttavia la tecnologia blockchain risulta essere davvero interessante solo se decentralizzata. Le “blockchain” non decentralizzate non rappresentano alcun tipo di innovazione utile.