Imparare a negoziare sugli indici: cos’è un indice di borsa?

Come sempre, ci teniamo a sottolineare che tutti i nostri articoli hanno lo scopo di divulgare informazioni utili a capire meglio i meccanismi dei vari strumenti finanziari e raccogliere informazioni a scopo didattico.

Con qualsiasi investimento il tuo capitale potrebbe essere a rischio: questo contenuto, come tutti quelli del nostro portale, non costituisce un consiglio di investimento. Tuttavia, nel caso in cui vogliate imparare a negoziare sugli indici è necessario comprendere a pieno cos’è un indice di borsa.

Un indice di borsa rappresenta una statistica atta a verificare le variazioni delle quotazioni azionarie delle società quotate in Borsa. Si tratta, quindi, di un “paniere” di titoli azionari ed il suo valore rappresenta questo insieme. Gli  indici quindi sono una sorta di “cartina tornasole” dell’andamento di un particolare gruppo di azioni. Ciascun indice è formato da un numero variabile di titoli. Esistono indici di Borsa che sono formati da poche decine di titoli, ed altri che ne raggruppano centinaia. Esistono dei criteri ben precisi sul perché un indice di Borsa ingloba un certo titolo e non un altro. Un criterio di riferimento può riguardare la capitalizzazione della società quotata oppure il settore di riferimento. L’indice Nasdaq della Borsa USA, ad esempio, ingloba solo i titoli tecnologici.

Vi sono diverse tipologie di indici, i quali vengono calcolati attraverso tre metodologie, che ne definiscono la tipologia. Gli indici di Borsa sono il frutto di una media sull’andamento dei titoli inclusi nello stesso paniere. Questa media non è da intendersi in senso tradizionale ma bensì come media ponderata.

Abbiamo:

equally weighted: il calcolo viene effettuato sulla base di una semplice media il cui calcolo include l’uguaglianza tra i fattori di ponderazione per tutti i titoli facenti parte dell’indice. In questo calcolo non si considerano le capitalizzazioni delle società incluse: tutti i titoli hanno lo stesso peso.

price weighted: il calcolo viene effettuato sulla base di una media ponderata. Ogni titolo ha un peso diverso a seconda del suo prezzo. Si tratta di indici facili da calcolare ma che non rispecchiano perfettamente il trend dell’intero portafoglio. In questa tipologia troviamo il popolare Dow Jones (USA) e il Nikkei 225 (Giappone)

value weighted: il calcolo viene effettuato sulla base di una media ponderata. Sono i più utilizzati in quanto ritenuti più corretti ed equi. Associano ai titoli un peso proporzionale alla capitalizzazione della società emittente e vengono rettificati ogni volta che le società eseguono frazionamenti, pagano i dividendi, fanno raggruppamenti, scissioni , ecc. Alcuni esempi di indice value weighted sono l‘S&P500 (USA), l‘FTSE Mib (Italia), CAC40 (Francia), DAX30 (Germania), FTSE 100 (Inghilterra), Nikkei (Giappone).

 

Ora che sappiamo bene cos’è e come è composto un indice cerchiamo di capire perché si investe sugli indici e come si fa.

In primis è importante sottolineare la differenza tra investire su di un’azione (o un gruppo di azioni a scelta) ed investire su un indice. La differenza risiede, principalmente, nella volontà di puntare su di una singola società o su un gruppo di società in modo da ottenere una certa diversificazione del portafoglio. Puntare su di una società comporta una conoscenza approfondita della storia e del business di quella società: i piani strategici, gli avvenimenti esterni ed interni ecc. Puntare su un indice invece significa voler seguire un insieme di società che si muoveranno per forza di cose all’interno di uno stesso percorso e di una stessa economia. Investire sugli indici di Borsa è relativamente più semplice rispetto quanto avviene con le azioni anche se a fronte di un guadagno minore rispetto a quello che si potrebbe avere investendo solo su una forte società in crescita. A voi spetterà la decisione se puntare su un rialzo più forte o su una via più facilmente pronosticabile.