Mini guida al Bitcoin cash

Nonostante la crisi che stanno vivendo le criptovalute continuano uno degli investimenti più amati del momento. Oltre a Bitcoin ed Ethereum risulta essere molto gettonata anche la Bitcoin Cash, valuta sviluppatasi per un hard fork della criptovaluta Bitcoin. Il fork è  un progetto nel quale gli sviluppatori decidono di emanciparsi rispetto al progetto originale elaborando una copia del codice sorgente ed iniziando a sviluppare indipendentemente il software originale, tramite la creazione di un software completamente nuovo.

Di solito quando un fork avviene, implica una reale divisione degli sviluppatori e ciò può verificarsi a causa di divergenze oppure perché gli sviluppatori precedenti hanno abbandonato lo sviluppo. Nello specifico tra gli sviluppatori del Bitcoin era nato un diverbio su alcuni aspetti tecnici che ha dato vita a due vere e proprie correnti di pensiero.

Il Bitcoin Cash è nato nell’estate del 2017, quando la community del Bitcoin decise di votare a favore della proposta di miglioramento denominata “BIP 91”. Si trattava di una proposta relativa all’attivazione dell’algoritmo “Segregated Witness”, aggiornamento in grado di velocizzare l’approvazione delle transazioni nella rete Bitcoin. Tuttavia non tutti i membri erano d’accordo, in quanto in molti sostenevano che il solo BIP 91 non sarebbe stato sufficiente per risolvere i problemi del Bitcoin, rendendo quindi necessario un aumento della dimensione del blocco. In base a tale divergenza, un gruppo di miner ha quindi deciso di iniziare ad utilizzare un software diverso da quello originale, avviando il fork.

Il vantaggio principale del Bitcoin Cash è il fatto che i blocchi hanno delle dimensioni pari ad 8 MB (rispetto ad 1 MB del Bitcoin classico). In molti erano preoccupati dal fatto che la creazione del Bitcoin Cash avrebbe potuto dare vita ad una “guerra” tra Bitcoin e Bitcoin Cash, con una generale perdita di valore del mercato. In realtà, nelle settimane successive alla scissione, sia il Bitcoin che il Bitcoin Cash, dopo un periodo di stabilizzazione iniziale, hanno iniziato a guadagnare parecchio.

Il Bitcoin Cash è riuscito a risolvere un problema molto importante del Bitcoin: la scalabilità, ovvero la capacità di affrontare qualsiasi scenario di mercato (come l’aumento esponenziale degli utilizzatori riuscendo a fornire la stessa qualità e velocità di servizio). Il Bitcoin non è un sistema altamente scalabile (a causa della dimensione massima del blocco) dato che un blocco di soltanto 1 megabyte consente un massimo di tre transazioni al secondo. In un network composto da milioni di utenti in continua crescita, si tratta di una difficoltà non propriamente trascurabile, che non consente a tutti gli utenti di effettuare le transazioni velocemente ed in maniera economica.

Facciamo un esempio pratico: acquistare un caffè con il Bitcoin sarebbe impossibile. Ci vorrebbero, infatti, fino a 20-30 minuti di attesa per la conferma della transazione, il tutto con commissioni altissime (anche in caso di transazioni molto basse). Con il Bitcoin Cash il pagamento è nettamente più veloce, il tutto con commissioni molto più basse, allo stesso grado di sicurezza.

La quotazione del Bitcoin Cash è in continua evoluzione. Tramite il trading su questa criptovaluta è possibile ottenere dei potenziali profitti proprio in virtù dei movimenti dei prezzi.

Per operare in sicurezza, tuttavia è sempre buona norma controllare che la piattaforma sia regolamentata (il CySEC è l’ente di regolamentazione italiano). Fare trading su una piattaforma non regolamentata comporta rischi altissimi. Vi consigliamo, come sempre, di iniziare prima in modalità demo, con la possibilità di operare con soldi virtuali, prima di utilizzare la modalità reale.